VITA
Frank nasce nel marzo del 1905 a Vienna e muore a 80 anni. Era uno psichiatra, caricaturista, collezionista di occhiali e orologi e gli piacevano le camminate in montagna. Ad un certo punto della sua vita non sapeva se fare il caricaturista o lo psichiatra. Si domanda se sia veramente portato per la psichiatria e riflettendo pensa che possono andare di pari passo. Ambedue le professioni colgono le debolezze dell’individuo. Ma con la psichiatria si può aiutare l’individuo a superare le debolezze.All’inizio della sua vita vive nella metropoli europea, Vienna, il centro della cultura, dell’arte, della musica, dell’eleganza…I genitori erano ebrei e il padre era un uomo molto sereno e diceva sempre, “come Dio vuole, me ne sto qui tranquillo” e Frankl sentiva di avere ereditato questo lato tranquillo del padre. I genitori erano osservanti religiosi ebraici.
Frankl nei suoi momenti più difficili sapeva anche trarre un umor, sapeva essere autoironico ( auto distanziamento, cioè riuscire a guardarsi a distanza e prendersi ironicamente un po’ in giro).
Già all’età di tre anni diceva che voleva fare il medico. Era una famiglia benestante ma subito dopo la prima guerra mondiale cade in miseria, e Frankl insieme ai suoi fratelli è costretto a girare per le fattorie a mendicare o rubare il cibo. Quando va alle scuole superiori matura l’interesse per la psicologia, la psicoanalisi, la filosofia, la musica e l’alpinismo.
Aveva anche una vocazioni di scrittore e nel suo libro:” La vita come compito”, racconta come a 13 e 14 anni fosse intenzionato a scrivere un racconto filosofico che poi però non fu mai scritto. Il racconto parla di un uomo che scoprì un farmaco che faceva diventare straordinariamente intelligenti. L’industria farmaceutico si affannò a contattare il ricercatore, però non lo trovò perche era rifugiato in una foresta per auto osservarsi. Il ricercatore non voleva che avvenisse uno sfruttamento commerciale in seguito alla sua scoperta…
Questo racconto, che non scrisse, denota la profonda sensibilità e profondità del ragazzo Frank.
In età adulta si sviluppa questo senso profondo di voler capire la mente dell’uomo e sviluppa una tesi che dice che anche una situazione drammatica racchiude in sé un significato. In quel periodo post guerra si stava perdendo il senso di tutto, soprattutto della vita e si sviluppava sempre più una nevrosi collettiva. I giovani scappavano di casa e i suicidi erano vertiginosamente aumentati.
Frankl apre dei centri di consulenza gratuita per giovani che vivevano il forte disagio post guerra di ritrovare un senso dell’esistenza e questo, permette a Frankl di approfondire la sua teoria. Aiutato dalle autorità e dalla stampa aprì dei centri di assistenza gratuita a Vienna e anche in altre città austriache. I tentativi di suicidio, nel 1930, dopo questa apertura dei centri, via via vengono a cessare. Frank nel 1930 si laureò e lavorò nella clinica neurologica dell’Università di Vienna. Frankl cercava di dare molta importanza all’ascolto del paziente. Scoprì poi delle tecniche per la logoterapia. Nel marzo del 1938 Hitler inizia ad invadere l’Austria e anche per la sua famiglia iniziano le persecuzioni raziali. A Frank permettono di continuare la sua professione, anche se limitata agli ebrei. Nel 1942, nel tentativo di sfuggire alla triste sorte, sposa una ragazza ebrea, ma verso la fine di quello stesso anno la situazione peggiora e tutti cercano di mettersi in salvo. La sorella di Frankl è l’unica che riesce a sfuggire alla deportazione.
Frank ottiene il visto per gli Stati Uniti e per lui era allettante andare oltre oceano a propagare le sue ricerche, ma il suo pensiero era per la sua famiglia. In preghiera prende la decisione di rimanere e quindi di non andare negli Stati Uniti.
Fu catturato nel 42, nel momento in cui doveva separarsi dalla moglie la liberò dalla fedeltà coniugale dicendole che doveva salvarsi in qualsiasi modo.
L’AMORE E’ IL PUNTO FINALE, IL PUNTO PIU’ ALTO AL QUALE UN ESSERE UMANO POSSA INNALZARSI..questo pensiero è la riflessione più alta di Frank in mezzo alla sofferenza e all’assurdità della guerra e dove la moglie è il riflesso del suo amore per lei, libero, vero, gratuito.
Frank fu internato per due anni e mezzo e fu proprio in questo periodo tragico della sua vita che deve sperimentare su stesso tutte le sue teorie di significato della vita, che se è molto difficile.
Egli affrontò la dura tirannia dei campi di sterminio con l’idea che ogni persona deve rimanere responsabile in ogni situazione. Negli ultimi tempi di internamento riuscì ad offrire un po’ di assistenza medica ai pochi superstiti ritrovando un minimo di identità personale.
Un giorno i suoi compagni di baracca gli chiesero di fare una psicoterapia di gruppo. Nonostante la tragicità del presente, il fatto di essere vivi il sesto inverno di guerra, doveva essere apprezzato e difeso. Saper morire non da poveracci, ma con orgoglio, perché qualcuno ci guarda, poteva essere una donna, un compagno, un nemico, un vivo, un morto o qualcuno dall’alto. Dio.
E questo qualcuno si attendeva di non essere deluso, che sapessimo soffrire o morire con orgoglio e sacrificio edificante.
Alla fine i suo compagni zoppicanti, si alzarono con gli occhi inumiditi di lacrime per ringraziarlo. Vivere non significa altro che avere la responsabilità di rispondere esattamente ai problemi vitali, di adempiere ai compiti che la vita pone di fronte all’esigenza dell’ora.
LOGOTERAPIA
Come nasce.L’uomo si realizza al di là di se stesso, la trascendenza. Quando Frankl parla di trascendenza dice che l’uomo deve trovare un senso della propria vita, verso Dio, vivere di relazioni autentiche dell’incontro con l’altro, in quanto uomo. Se l’uomo è centrato su se stesso, egocentrico, si impoverisce ed implode.
Per Frank ogni vita ha una sua esistenza, un suo valore, anche nelle situazioni più difficili e drammatiche. Le scienze moderne dal 1700 in poi si sono sviluppate secondo l’ispirazione positivista. Tutto era risolto attraverso il progresso, anche le problematiche sociali. Contava l’accumulo di metodi lavorativi, sempre più efficaci.
Mentre nel Medioevo l’uomo era un po’ a immagine del Creatore , nel positivismo, nell’illuminismo, è l’uomo che è creatore di se stesso e tutte le scienze naturali e l’aspetto religioso, scientifico, umanistico, erano un po’ impregnati del Divino.
L’uomo ad un certo punto, con le scienze umane, avevano perso di vista gli obiettivi esistenziali.
Nel periodo di Galileo e Cartesio, in base alle scienze naturali, l’uomo era visto quasi come un apparecchio meccanico, studiato da patologi, anatomisti. Poi all’inizio del secolo scorso, fine 1800, Freud inizia a considerare l’uomo anche come apparato psichico nel quale Freud esplora i dinamismi più profondi.
Frank, in questo periodo storico, vive accanto a tutte quelle richieste contemporanee di auto soddisfazione, realizzazione di se stessi, un insieme di bisogni istintivi.
Per Freud l’uomo aveva un insieme di bisogni istintivi, un apparato di bisogni, di una energia libidica che attraverso le varie fasi dello sviluppo doveva trasformarsi e portare poi alla maturazione della persona. Bisogni istintivi che possono essere soddisfatti attraverso il benessere, il successo, la cultura, l’amore o quant’altro.
Tale atteggiamento egocentrico che riduceva tutto alla soddisfazione del proprio io, poteva condurre anche ad uno squilibrio o ad una nevrosi, perché tutto concentrato su se stessi, e che Frank ha chiamato: Frustrazione esistenziale, noogena. (secondo me, è ciò che i mass media sono riusciti tutt’oggi a fare: spersonalizzare l’uomo rendendolo nevrotico, creando una falsa immagine dell’uomo, rendendolo disumano).
Per Frankl l’autorealizzazione non consiste in un fine da perseguire, ma nella realizzazione dell’esistenza umana che può essere realizzata attraverso una vita piena di senso.
Il pensiero antropologico alla base di Frankl si contrappone al riduzionismo del comportamentismo dove tutto nasce e finisce dal comportamento e l’analisi freuidiana.
Per il comportamentismo l’individuo era come una scatola nera dove si danno degli imput e dai quali escono degli out put, ma non si andava a vedere dentro questa scatola cosa c’era.
Semplicemente a determinati stimoli, si aveva una risposta.
Frankl era amico di Freud, approfondendo la sua tesi, non disdegnava la psicoanalisi. Per lui rimaneva comunque il punto di partenza per entrare nella scatola nera. Ma, per Frank, aveva dei limiti perché la psicoanalisi studiava solo gli aspetti pulsionali, libidici della persona e uno degli altri limiti era tralasciare il senso dell’esistenza. L’uomo, per lui, è costantemente alla ricerca del senso della propria vita, una tensione costante e non riesce a realizzare se stesso, se non quando avrà realizzato tutto questo senso dell’esistenza. Anche attraverso il dolore e la sofferenza.
Per esempio per i malati terminali, cioè un’esistenza che sta per finire, gli si può dare un senso a tutto ciò che egli ha vissuto.
La Logoterapia di Frankl, all’inizio viene chiamata Analisi Esistenziale e successivamente Logoterapia.
Frankl ad un certo punto prende le distanze da Freud, pur riconoscendo la psicoanalisi il punto fondamentale di partenza. Freud analizza principalmente le esperienze traumatizzanti della prima infanzia. Per Freud esiste nell’uomo un inconscio istintivo, per Frankl esiste anche un inconscio spirituale. L’uomo ha una propensione innata verso lo spirituale che si chiama noetico, esperienze umane più autentiche, esperienze di valori, il trascendente.
Conosceva anche Adler che ampliò il campo visivo oltre questi limiti introducendo i sentimenti di inferiorità e con essi anche determinati problemi di valore; il bisogno di affermazione, anche per la sopravvivenza e il sentimento sociale,tutti sentimenti che sono in conflitto fra loro: individualismo e apertura verso l’altro.
Se si trova un equilibrio tra tutte le parti, l’individuo ha una salute mentale, mentre il conflitto porta alla nevrosi.
Yung si spinge ancora più in là scoprendo nell’inconscio componenti che non erano soltanto sessuali, ma riguardavano l’intera persona umana raggiungendo anche l’ambito religioso (YIUNG è il primo che parla di religione). Yung è l’unico che ha detto che la nevrosi e la sofferenza dell’anima non hanno trovato il proprio senso.
Dopo tutti questi contatti Frankl può consolidare il suo pensiero innovativo sulla logoterapia: NON ESISTE SITUAZIONE CHE NON RACCHIUDA IN SE’ UNA QUALCHE POSSIBILITA’ DI SIGNIFICATO. Ed è da questa tesi che usa per i suoi pazienti.
Frankl dice che chi è creativo non può percorrere la strada di qualcun altro, e quindi abbandona le teorie di Freud e Adler per proseguire la sua strada.
A CHI VIENE APPLICATA LA LOGOTERAPIA
L’uomo si realizza al di là di se stesso, la trascendenza. Frankl non si propone di sostituire la psicoterapia, ma di integrarla considerando l’interezza dell’uomo, mente, corpo, spirito.La logoterapia può essere integrata negli approcci scelti per i pazienti, per esempio nell’approccio sistemico può essere integrata l’analisi esistenziale di Frankl.
La logoterapia può essere d’aiuto a quelle persone che vivono un senso di vuoto, di assurdità, mancanza di significato, vuoto esistenziale. Esempio nel caso di una malattia in stadio terminale, un lutto, ecc. La persona può essere aiutata nel recuperare il suo significato unico, irripetibile, della sua esistenza.
Ci sono delle tecniche logoterapeutiche: specifiche, aspecifiche.
Specifiche: si riferiscono alla nevrosi noogena, riferita solo ai valori, provengono dalla logoterapia. Aspecifiche: vengono prese da altre discipline e vengono applicate alla logoterapia.
L’intervento maieutico si riferisce alla modalità di Socrate di quando passeggiava con i suoi studenti e loro gli facevano delle domande, e riusciva a portarli a trovare le risposte. Socrate creava delle condizioni affinchè gli studenti potessero portare alla luce le loro conoscenze.
Il paziente viene aiutato a scoprire e attuare i valori e ad assumere un atteggiamento adeguato di responsabilità anche di fronte alle situazioni più difficili come per esempio il lutto, la disoccupazione, la separazione, la malattia in stadio terminale.
LA LOGOTERAPIA aiuta la persona ad uscire dal suo egocentrismo per arrivare al logocentrismo, a recuperare il senso attraverso due possibilità: noetiche attraverso l’autodistanziamento e la trascendenza.
L’autodistanziamento è aiutare il paziente a vedersi dall’esterno. Per esempio, in un colloquio:”Se tu dovessi dire qualcosa ad una persona coi tuoi stessi problemi, cosa gli diresti per aiutarla; e per te che valore ha questa cosa, come la vedi per te”.
La trascendenza è andare oltre. Per esempio in una depressione, trascendo da me stesso, mi stacco da me stesso e vado fuori, per esempio facendo del volontariato. Donando guarisco e ad un certo punto mi accorgo che sto meglio.
LA LOGOTERAPIA ASPECIFICA va ad attingere, per esempio, anche dalla sistemica o altri approcci.
Per esempio attraverso la derefressione e l’intenzione paradossa, tecniche usate nelle nevrosi tradizionali. Dereflettere: spostare l’energia su qualcos’altro. Per esempio nel caso di un bambino che pesta i piedi, fa i capricci perché vuole un giocattolo, la mamma sposterà la sua attenzione invitandolo a guardare fuori dalla finestra perché passa il treno.
Per esempio nei casi di ansia, quando incomincio a conoscermi meglio e sento che sta per arrivare l’attacco d’ansia, derefletto facendo una telefonata ad un amico che è simpatico e mi fa ridere.
Intenzione paradossa Si utilizza a volte per condurre il paziente a desiderare ciò di cui ha paura.
Per esempio, nei casi di bulimia, dove il paziente non resiste alla cioccolata.
Il terapeuta, paradossalmente dirà che ogni volta che vuole mangiare 3 tavolette intere di cioccolata, ne dovrà mangiare subito altre 5. Amplificando il sintomo volontariamente il paziente abbandona la cioccolata.
"Ho trovato il significato della mia vita nell'aiutare gli altri a trovare nella loro vita un significato". Viktor Frankl
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